sabato 28 dicembre 2019

STEP #33 - La sintesi finale


La nostra storia inizia da un luogo: Brindisi(1), città di mare e di commercio, con un mito(5) legato alle sue origini e legato al suo nome(6). Quest'ultimo, in realtà, è dovuto al porto, unico nel suo genere, per via della forma e della posizione. Per la sua unicità, il porto di Brindisi è stato ambientazione di storie famose e non, come Il giro del mondo in 80 giorni(3) o il film di Daniele Ciprì(7), e testimone della morte di uno dei più grandi poeti del mondo antico: Virgilio. A tal proposito, proprio nel libro di Hermann Broch(3bis) iniziamo a prestare maggiore attenzione alle cose del luogo, leggendo dei passi(4) dove la materialità diventa protagonista. Fra le varie cose(2), alla fine, ne scegliamo una in particolare: il portachiavi della regata(8). Come possiamo sapere, allora, di più riguardo un oggetto a prima vista così banale? Prima di tutto dobbiamo dotarci dei giusti strumenti di ricerca: dobbiamo sapere come viene chiamato nelle diverse lingue(9) e perché; dobbiamo capire come può essere classificato in base alla forma(11) e ai materiali(12); dobbiamo capire come è fatto(13)... A questo punto avremo una nuvola di parole(17) attraverso cui effettuare la nostra ricerca e sarà una nuvola perennemente in crescita. Troviamo, dunque, le origini della cosa nei primi brevetti(20) e ne immaginiamo il futuro(15) nel campo della domotica. Cerchiamo la cosa in luoghi e temi diversi, a prima vista magari anche lontani da essa, come la cosa in cucina(18), in casa(25), nella tecnica(30). Vediamo come la cosa si può smaterializzare e diventare simbolo(14), legandola anche a dei numeri magici(29), nonostante il fatto che una delle funzioni della cosa stessa sia quella di materializzare dei simboli. Incontriamo la cosa nella saggezza popolare con i proverbi(10) e scopriamo la sua presenza nell'Arte. In particolare la vediamo rappresentata in dipinti(19) sacri e non, l'ascoltiamo come simbolo nella musica(21), la troviamo in un fumetto(22) noir italo-americano, la leggiamo nella letteratura(23) con scopi diversi,  diventa la protagonista di un'insolita storia d'amore al cinema(24)... Cerchiamo la cosa anche nei francobolli(26), dei documenti istituzionali. Troviamo una persona esperta(28), che ha il sogno di aprire un museo. E, allora, immaginiamo come quel museo(27) potrebbe essere. Arrivati a questo punto della ricerca, possiamo stendere un abecedario(31) della cosa e un elenco di verbi(32) legati ad essa.
Infine, confrontando la prima mappa concettuale(16) con l'ultima, possiamo renderci conto di come alcuni concetti fossero conosciuti fin dall'inizio, anche se in maniera assai meno approfondita, mentre altri concetti siano maturati solamente durante la ricerca.
La storia si conclude, come tutte le storie migliori, con una riflessione: una riflessione sul legame fra cosa e luogo.

La riflessione finale

Brindisi è da sempre stata una città di mare, molto legata al proprio porto. Il suo stesso nome viene dalla forma dell'insenatura naturale. Uno degli eventi più rappresentativi è, quindi, sicuramente la Regata internazionale Brindisi-Corfù, non solo perché è uno degli eventi che porta più persone in città, provenienti da ogni parte del mondo, ma soprattutto perché inizia lì dove tutto ha avuto inizio: il porto. Il portachiavi della regata, dunque, non serve solamente per promuovere il nome di un'associazione o quello di un evento sportivo, ma è qualcosa di più. Esso rappresenta tutto ciò che è stato Brindisi e tutto ciò che si spera sarà: una città di mare, di commercio e di turismo, dove culture diverse si incontrano per arricchirsi a vicenda e gareggiare sportivamente. E nel farlo, rende materiale e tangibile un concetto, che in questo modo può viaggiare più facilmente, può rimanere impresso nella mente più facilmente e può, nella quotidianità, legare più facilmente il possessore dell'oggetto con quel ricordo. Il portachiavi della regata, però, non porta con sé solo Brindisi, ma anche tutte le persistenze provenienti dall'arte e dall'evoluzione della tecnologia che hanno portato a tale oggetto bianco, piccolo, semplice, ma proprio per questo di forte impatto.

La mappa concettuale finale


domenica 15 dicembre 2019

STEP #31 - L'ABC della cosa

A come Apple
L'azienda che ha prodotto l'Accesso Portachiavi, programma per la gestione delle password

B come Bluetooth
Esistono portachiavi che si possono connettere via Bluetooth allo smartphone, il quale fa partire un allarme se viene perso il portachiavi

C come Collezione
Data la loro varietà, i portachiavi sono tipici oggetti da collezione. George Mangion, ad esempio, ne possiede quasi 9000

D come Domotica
Una possibile evoluzione futura del portachiavi

E come Esposizione
Durante l'Esposizione Universale di Chicago del 1893, furono venduti quelli che sono considerati i primi portachiavi-souvenir

F come Ferreri
Il regista del film I love you, in cui il protagonista si innamora di un portachiavi

G come Gallagher
Il musicista che ha scritto Keychain

H come Hi-Tech
I progressi tecnologici si riscontrano anche nei portachiavi

I come Incisione
Uno dei metodi utilizzati per la personalizzazione del portachiavi

L come Logo
Il portachiavi è un ottimo strumento di promozione, perciò molte aziende ci mettono sopra i propri loghi

M come Moschettone
Una cosa che può essere attaccata ad un portachiavi o essere essa stessa un portachiavi

N come Nylon
Materiale utilizzato a volte per le catene dei portachiavi

O come Oro
Altro materiale usato per la produzione di portachiavi, più preziosi. Se ne può trovare un esempio in letteratura, nel libro di S. A. Homby

P come Portafortuna
I portachiavi spesso sono anche portafortuna da portare sempre con sé

Q come Quadrifoglio
Tipico esempio di portachiavi portafortuna, come quello dell'Alfa Romeo

R come Ricordo
Il portachiavi è un oggetto che assume molti significati personali, legati a momenti o luoghi particolari della vita del possessore

S come Souvenir
(Termine che viene dal francese, con significato di "ricordo", italianizzato per indicare "l'oggetto del ricordo")
Il portachiavi è uno dei souvenir più venduti e diffusi

T come Targhetta
Un portachiavi semplice, ma efficace nella sua funzionalità

U come Ungheria
Il Paese che nel 1985 ha emesso un francobollo con sopra disegnato un portachiavi

V come Vaticano
La Città del Vaticano ha come stemma due chiavi legate da una cordicella, che può essere vista come un portachiavi

Z come Zeller
Il designer del Whistle Keylight Keyholder esposto anche al MOMA di New York.

STEP #30 - La scienza e la tecnica della cosa

I portachiavi, come tutte le cose, sono inevitabilmente legati alla scienza ed alla tecnica. Sicuramente, esistono portachiavi a tema scientifico e ci sono anche portachiavi rivoluzionari che impiegano la scienza per nuove applicazioni futuristiche (come un computer portachiavi o un portachiavi salvavita per i pedoni), ma ciò che forse è più interessante vedere è il processo produttivo di uno degli oggetti che più fa parte della nostra quotidianità.

Portachiavi a tema scientifico tratto da Etsy

Per la descrizione, consideriamo il portachiavi a coltellino svizzero prodotto dalla Wunderkey.
Il primo passo è partire da lastre di alluminio che vengono intagliate con il laser per avere il corpo del portachiavi. Successivamente, si effettua il troweling, ovvero il processo di lavorazione dei bordi, affinché siano smussati, realizzato attraverso dei dischi di pietra per fresare. Le superfici vengono dunque lucidate a mano, sgrassate e acidificate, per prepararle all'anodizzazione: processo che porta all'ossidazione della superficie tramite trasformazione elettrolitica. L'incisione del logo avviene  sempre mediante il laser. Infine vengono aggiunti gli elementi a vite che vengono premuti attraverso una pressa idraulica.

Lavorazione a taglio laser

STEP #29 - I numeri della cosa

3
In Giappone, tre chiavi tenute insieme in un portachiavi sono considerate un grande portafortuna. Esse simboleggiano la possibilità di aprire le porte che conducono all'amore, alla salute e alla ricchezza. (Fonte)

Foto tratta da Pelletteria Class
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
I portachiavi possono avere la forma di tutte queste cifre, così da poter formare qualunque numero. Un esempio è rappresentato dalla serie di Alviero Martini.

Particolare della copertina de La smorfia napoletana
di Giuseppe Tartaglione, Napoli: Cuzzolin, 2011

La Smorfia è il libro dei sogni tradizionalmente legato a Napoli, usato per trarre dai vari sogni le interpretazioni e i corrispondenti numeri da giocare al lotto.
Anche il portachiavi è presente nel libro, attraverso particolari anche molto specifici:

Portachiavi 45
maldicenza di colleghi

Portachiavi d'argento 64
apparenze che ingannano

Portachiavi di metallo 83
fastidi e preoccupazioni

Comprare il portachiavi 20
noie per gelosia

Portachiavi ad anello 6
vincita al gioco

Regalare un portachiavi 16
difficoltà economiche

Trovare un portachiavi 17
gioie e soddisfazioni

Perdere il portachiavi 71
dispiaceri

Portachiavi di cuoio 17
grande gioia

Portachiavi d'oro 81
maldicenza di colleghi

Fonte: https://www.lasmorfianapoletana.com/

STEP #28 - Il protagonista della cosa

Foto di George Mangion tratta dalla pagina Facebook

George Mangion
è uno dei maggiori collezionisti di portachiavi al mondo. Colleziona portachiavi da 20 anni e ne possiede quasi 9000, da 110 Paesi. Il suo sogno è riuscire ad aprire un museo del portachiavi. Per raggiungere lo scopo, chiede donazioni di portachiavi attraverso la sua pagina Facebook. Un importante contributo è anche dovuto ai suoi famigliari, che ogni volta che viaggiano, comprano portachiavi da portare a George, a Malta.

domenica 8 dicembre 2019

STEP #27 - Il museo della cosa

Come potrebbe essere organizzato un "Museo del Portachiavi"? Qui di seguito è descritto come l'ho immaginato.
C'è una prima sala introduttiva, con pannelli che spiegano brevemente la tassonomia e l'anatomia della cosa e fanno vedere i primi brevetti registrati che la riguardano.
In seguito si entra in una grande sala, magari circolare, dalla quale accedere a dei percorsi a tema, dove i portachiavi esposti sono ordinati in ordine cronologico:
- il "Portachiavi come Portafortuna", partirebbe dai "portachiavi" dell'Antico Egitto (come quello del 1700 a.C. conservato al Metropolitan di New York), per passare dalle zampe di coniglio celtiche del 600 a.C., fino ai portachiavi trasportati dai soldati nelle due guerre mondiali;

Amuleto del 1700 a.C., proveniente dalla regione di Menfi
Fonte: metmuseum.org

Portachiavi portafortuna della Prima guerra mondiale
Fonte: iwm.com

Portachiavi portafortuna della Seconda guerra mondiale
Fonte: slate.com

- il "Portachiavi nel Turismo", comincerebbe invece dal 1893 con il portachiavi dell'Esposizione Universale di Chicago, passando dagli anni '20, quando i portachiavi divennero popolari souvenir, per concludere ai nostri giorni, con i portachiavi che sono uno degli oggetti più comunemente venduti ai turisti;

Portachiavi del World's Fair di Chicago del 1893,
considerato uno dei primi portachiavi-souvenir
Fonte: amazon.com

-il "Portachiavi nei Marchi", partirebbe dai portachiavi che le case automobilistiche negli anni '50 regalavano a chi acquistava le loro auto, per promozione, passando dai portachiavi degli anni '80, quando molte aziende facevano portachiavi in plastica al cui interno inserivano fogli di carta con il nome del proprio brand, fino ai portachiavi in gomma degli anni '90 e a quelli moderni.

Fra i primi nel settore a regalare portachiavi promozionali ci fu la Ford
Fonte: ebay.com

Nella sala circolare ci sono sia l'entrata che l'uscita ai tre percorsi.
Infine, per raggiungere l'uscita (e ovviamente il negozio di souvenir), si passa da un'altra sala che racconta gli sviluppi nell'era digitale del portachiavi, con cornici elettroniche o sensori bluetooth.
In questo modo, il visitatore può scoprire come l'evoluzione del portachiavi sia stata influenzata dalla storia e dai diversi scopi della cosa e, dopo la visita, si spera che guarderà con occhi diversi ciò che porta ogni giorno in tasca.

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Fonte da cui è stata tratta la storia dei portachiavi: "What is the history of keychains" di Alyssa Mertes

mercoledì 4 dicembre 2019

STEP #26 - La cosa sui francobolli

In un francobollo emesso il 20 ottobre 1960, a Gibilterra, vicino la regina Elisabetta II e i delfini, simbolo della località, troviamo delle chiavi raccolte da un anello portachiavi.

GIBRALTAR -1960- SG 163a - The Keys
Foto tratta da stamps-for-sale.

In un altro francobollo, questa volta emesso in Ungheria il 27 settembre 1985 in occasione della Giornata mondiale del turismo è disegnata una chiave, con testa a forma di globo, alla quale è attaccato, attraverso una catenina, un portachiavi a forma di cuore con i colori della bandiera ungherese.

HUNGARY -1985- Scott #2946 - World Tourism Day
Foto tratta da eBay

STEP #25 - La cosa a casa

Il portachiavi è un oggetto semplice da trovare in una casa. La sua presenza, però, può essere dovuta a diversi motivi.
Esso, infatti, non solo è dotato di una sua funzionalità, che lo rende utile a distinguere e raccogliere le diverse chiavi, siano esse di casa, dell'automobile o di lavoro, ma ha anche un valore estetico e spesso affettivo. Il portachiavi è uno dei souvenir più diffusi e diventa, dunque, un oggetto di collezione e una cosa usata per ricordare momenti speciali.


In particolare, in casa mia, si possono trovare diversi portachiavi appesi di fianco alla porta. Essi servono per distinguere le chiavi e per raggrupparne altre.


I portachiavi fanno anche parte di una piccola collezione personale che raccoglie souvenir di viaggi ed eventi. Oltre al portachiavi della regata Brindisi-Corfù, si possono notare portachiavi di Londra, Barcellona, Valencia e altri luoghi.


Le due funzioni possono anche unirsi: questo in foto è il portachiavi che uso ogni giorno per raggruppare le chiavi di casa ed è allo stesso tempo un ricordo del viaggio in Svizzera.

giovedì 28 novembre 2019

STEP #24 - La cosa nel Cinema


I Love You è un film del 1986 diretto da Marco Ferreri, con Christopher Lambert nel ruolo di protagonista. Selezionato per il Festival di Cannes, il film racconta la storia di Michel, bell'uomo, desiderato dalle donne, che si innamora di un portachiavi a forma di testa femminile che risponde a un particolare fischio dicendo "I love you".
Il soggetto folle, quasi delirante, nasconde in realtà un messaggio poetico, riguardante la vuota e infelice dimensione dei rapporti umani, che spinge l'uomo all'adorazione delle cose inanimate.
Il personaggio, infatti, è solo e incapace di amare anche a causa della società in cui vive e, impotente, cerca una via di fuga dalla realtà. Il rapporto malato con l'oggetto del desiderio, però, non sarà in grado di fornire un sollievo alla sua esistenza.

Trailer del film:

Intervista al regista:

STEP #23 - La cosa nella Letteratura

Il portachiavi è un oggetto comune che oltre ad avere una sua funzionalità, spesso assume altri significati, poiché è legato inesorabilmente al suo proprietario. Nella letteratura esso è presente per diversi motivi, proprio perché si tratta di un ottimo espediente per caratterizzare il personaggio.

Ne La moglie coreana (in lingua originale Pachinko) di Min Jin Lee, il portachiavi ha attaccata a sé una cornice di plastica con le fotografie del marito e del figlio defunti della protagonista. Assume, dunque, un forte significato affettivo e diventa, nel libro, il simbolo del legame con i cari e con il passato.

A diverse file di distanza, il custode ripuliva le lapidi dalle foglie umide. Ogni tanto le lanciava un'occhiata, e Sunja si vergognava che la vedesse parlare con la tomba. Avrebbe voluto trattenersi un altro po'. Per mostrarsi indaffarata, aprì la borsa di tela per riporvi i canovacci sporchi, e sul fondo trovò le chiavi di casa. Al portachiavi era attaccata una cornicetta di plastica con due minuscole fotografie di Noa e Mozasu.
Sunja cominciò a piangere senza riuscire a smettere.
Min Jin Lee, La moglie coreana, traduzione di Federica Merani, Segrate: Piemme, 2018, pag. 442

In Vento scomposto (titolo italiano di There is nothing wrong with Lucy) di Simonetta Agnello Homby, il portachiavi è un oggetto che indica uno status sociale. Serve, dunque, a caratterizzare meglio il personaggio.

"Mi ritroverò di nuovo circondata da morti di fame," disse Mrs Ansell, lanciando uno sguardo bieco al cartello, mentre cercava le chiavi nella borsa. Pat rimase a bocca aperta alla vista del portachiavi: un'enorme lettera E di brillanti attaccata a una robusta catena d'oro. "È oro zecchino." Compiaciuta, Mrs Ansell lo sollevò per farglielo vedere meglio. "Ventiquattro carati. Le pietre sono zirconi, ma non è da buttare."
Simonetta Agnello Homby, Vento scomposto, traduzione di Simonetta Agnello Homby e Giovanna Salvia, Milano: Feltrinelli, 2009

Ne Il castello di Vinton (in originale Her Ladyship's Companion) di Joana Bourne, il portachiavi diventa un indizio per risolvere un mistero, perché il legame con l'oggetto è talmente personale che solo il vero proprietario sa quale fosse realmente il suo scopo.

Robbie agitò la chiave con aria d'importanza. - Questa chiave era attaccata a un portachiavi, appeso con altri in uno stipetto nella stanza della governante. È stata tolta da quel portachiavi.
- Non capisco.
- Il vecchio portachiavi.
- Spiegati meglio, per favore. Cosa vuoi dirmi esattamente?
- Signorina Rivenwood, questa - e Robbie la alzò - è la chiave della porta del mio studio che non è mai stato chiuso a chiave da almeno cento anni. È stata presa da un portachiavi che nessuno ha mai toccato, salvo che per spolverarlo, forse, fin da prima che nascessi.
Joana Bourne, Il castello di Vinton, traduzione di Tiziana Benni, Milano: Mondadori, 2013

martedì 26 novembre 2019

STEP #22 - La cosa nei Fumetti

Particolari tratti dalle pagine sottostanti
Drive è un fumetto del 2016 tratto dall'omonimo romanzo noir del 2005 di James Sallis, da cui era già stato tratto un film, diretto da Nicolas Winding Refn, nel 2011. A differenza della pellicola, nel fumetto l'adattamento di Michael Benedetto è più fedele al libro. I disegni sono affidati ad Antonio Fuso, mentre il colore è di Jason Lewis. La storia narrata è quella di un pilota, di cui non sappiamo il nome, che alterna il lavoro da stuntman cinematografico a quello di autista al servizio della criminalità. L'incontro con la vicina di casa e il figlio cambierà, però, la vita del protagonista.
I luoghi fondamentali della storia sono l'appartamento del protagonista, la sua officina e, ovviamente, la sua auto. Per questo compare spesso ciò che è in grado di raccogliere e custodire le chiavi di accesso a tali luoghi: il portachiavi.

M. Benedetto, A. Fuso, J. Lewis, Drive, Milano: Edizioni BD, 2016, pag. 12

M. Benedetto, A. Fuso, J. Lewis, Drive, Milano: Edizioni BD, 2016, pag. 15

M. Benedetto, A. Fuso, J. Lewis, Drive, Milano: Edizioni BD, 2016, pag. 26

M. Benedetto, A. Fuso, J. Lewis, Drive, Milano: Edizioni BD, 2016, pag. 68

domenica 17 novembre 2019

STEP #21 - La cosa nella musica


Nel brano Keychain, tratto dall'album Top Priority, Rory Gallagher cerca un portachiavi che possa aiutarlo a rinchiudere tutti i suoi problemi e sofferenze, ma la ricerca sembra vana.
Il portachiavi diventa l'oggetto attraverso cui liberarsi dai propri mali, perché è attraverso di esso che il possessore ha il controllo di cose altrimenti incontrollabili, poiché diventa in grado di chiuderle in cassaforti e scegliere quando e come liberarle. Ovviamente, però, qualcosa di simile non esiste.

Keychain - Rory Gallagher


I need a keychain, to lock up all this trouble

I need a fast train, leaving on the double
I'm going someplace, that's hard to follow
Got that feeling, that I should be long gone
I'm as bad as I can get, playing Russian roulette

I need a keychain, baby right now
I'm playing no games, this ain't no water pistol

Ain't it insane, there's no chance of missing
No one holds me, you ain't got my number
If you see me, just run for cover
Well I'm as wild as I can get, I'm playing Russian roulette

I got no keychain, baby right now
Owww
Owww

Well I'm in a guided missile, and I'm lost in the sky
I won't be returning, until things feel right
I got a poison pen letter, ain't that all I need
Some pretty woman's, trying to make a ghost of me
I got no keychain, to lock up all my sorrow

I need a fast plane, I'm leavin' in a hurry
I'm going some place, where you can't follow
I got that feeling, that I should be long gone
Well I'm as mad as I can get, I'm playing Russian roulette

Need a keychain, baby, all mine
Fonte: LyricFind
Compositori: Rory Gallagher
Testo di Keychain © BMG Rights Management



Nel brano Keychain di Olivia Lane, invece, il portachiavi diventa simbolo di amore e fiducia. Dare al partner una copia delle proprie chiavi di casa è, infatti, un grande passo nella relazione di coppia. L'artista non vede l'ora di affrontare tale passo e andare a convivere, vivendo il momento anche attraverso piccole cose, come avere lo spazzolino da denti nel bagno, riservarsi un posto nell'armadio e, infine, conservare la chiave nel portachiavi.

Keychain - Olivia Lane

YOU AND ME WE GOT A GOOD THING
WRINKLED SHEETS SLOW COFFEE MORNINGS
AIN'T TAKIN IT FAST TAKIN IT SLOW JUST TAKIN OUR TIME
SEE YOU SOON KISS ON THE DOORSTEP BYE
BUT BABY I CAN'T WAIT TO GET MY

SHOES BY YOUR FRONT DOOR
WANNA GET A TOOTH BRUSH BY YOUR SINK
WANNA GET A CORNER OF YOUR TOP DRAWER
HEY BABY WHAT YOU THINK?

I'LL KEEP KNOCK KNOCK KNOCKING EVERY NIGHT AND DAY
WAIT TIL I GET, TIL I GET YOUR KEY ON MY KEYCHAIN

WANNA SPIN IT ROUND, HEAR IT JANGLE ON MY PINKY
KNOW IT'S IN THE BACK POCKET OF MY BLUE JEANS
KEEPIN IT TO MYSELF AND ME JUST A MATTER OF TIME BEFORE I LEAVE MY

JEWELRY ON YOUR NIGHTSTAND
YEAH FLIP FLOPS ON YOUR FLOOR
COUPLE HANGERS IN THE CLOSET
MAYBE ONE MORE DRAWER

I'LL KEEP KNOCK KNOCK KNOCKING EVERY NIGHT AND DAY
TIL I GET TIL I GET YOUR KEY ON MY KEYCHAIN

AIN'T TAKIN IT FAST, TAKIN IT SLOW JUST TAKIN OUR TIME
SEE YOU SOON KISS ON YOUR DOORSTEP BYE
BUT BABY I CAN'T WAIT TO GET MY

SHOES BY YOUR FRONT DOOR
WANNA GET A TOOTH BRUSH BY YOUR SINK
WANNA GET A CORNER OF YOUR TOP DRAWER
HEY BABY WHAT YOU THINK?

I'LL KEEP KNOCK KNOCK KNOCKING EVERY NIGHT AND DAY
WAIT TIL I GET TIL I GET YO KEY ON MY KEYCHAIN

Fonte: Genius
Compositori: Ilya Toshinskiy e Olivia Lane

STEP #20 - I brevetti della cosa

L'anello, la catena e il moschettone: gli elementi base di un portachiavi. Ma quando e chi li ha inventati? Ecco i primi brevetti, trovati su Google Patents, di tali oggetti.

Arthur R. See, Key-ring, 14/01/1905, Patented in 13/02/1906, US812458

Robert Wachenheim, Key-chain, 14/06/1911, Patented in 24/12/1912, US1048011

Horace G. Woodford, Safety hook, ring & c., 21/08/1899, Patented in 06/03/1900, US644699

STEP #19 - La cosa nell'Arte

Le chiavi portano con sé un forte simbolismo e non è raro che siano associate ad elementi sacri.
Un esempio nell'arte è la consegna delle chiavi: Cristo consegna la chiave d'oro e la chiave di argento del Paradiso a san Pietro inginocchiato. Ciò serve a rappresentare la trasmissione del potere spirituale da Gesù a san Pietro e, dunque, al Papato, giustificandone i poteri religiosi e, indirettamente, anche quelli temporali. Tale soggetto è stato di ispirazione a diversi artisti, come Perugino e Reni.

Pietro Perugino, "Consegna delle chiavi", 1481-1482 ca, affresco, Cappella Sistina, Città del Vaticano

Guido Reni, "Consegna delle chiavi", 1625, olio su tela, Musée du Louvre, Parigi

In entrambe le opere si può notare come gli artisti scelgano di legare le due chiavi con una cordicella, che funziona da portachiavi.

Particolare dell'opera del Perugino

Particolare dell'opera del Reni

Il portachiavi, però, non è solamente un oggetto presente nell'iconografia sacra. È, infatti, una cosa comune, presente nella vita di tutti i giorni. Lo ritroviamo, quindi, anche in un'illustrazione di un libro dei primi anni del Seicento.

Anonimo, Hausbuch der Mendelschen Zwölfbrüderstiftung, Band 2, 1605, Biblioteca Comunale di Norimberga

Particolare

giovedì 14 novembre 2019

STEP #18 - In cucina


Il portachiavi può assumere qualsiasi forma e, di conseguenza, non mancano portachiavi a forma di cibo. Alcuni sono realistici, altri hanno fattezze da cartone animato, altri ancora sono caratteristici di un determinato luogo e sono, quindi, perfetti come souvenir.



Ci sono casi in cui sul portachiavi compaiono anche ricette: tipici sono i portachiavi con gli ingredienti dei cocktail.

I portachiavi spesso sono anche strumenti. Molto diffusi sono, ad esempio, i portachiavi-apribottiglie. Attraverso alcuni siti è addirittura possibile crearne di personalizzati. Così si riesce ad associare il proprio marchio a un oggetto che, rivestendo una doppia funzione, fa in modo che il possessore del portachiavi ne sia inconsciamente più legato.
Sempre come strumento, si sfiora anche la fantascienza con un portachiavi in grado di rilevare la composizione del cibo attraverso spettroscopia NIR (a tal proposito si legga questo articolo).