domenica 8 dicembre 2019

STEP #27 - Il museo della cosa

Come potrebbe essere organizzato un "Museo del Portachiavi"? Qui di seguito è descritto come l'ho immaginato.
C'è una prima sala introduttiva, con pannelli che spiegano brevemente la tassonomia e l'anatomia della cosa e fanno vedere i primi brevetti registrati che la riguardano.
In seguito si entra in una grande sala, magari circolare, dalla quale accedere a dei percorsi a tema, dove i portachiavi esposti sono ordinati in ordine cronologico:
- il "Portachiavi come Portafortuna", partirebbe dai "portachiavi" dell'Antico Egitto (come quello del 1700 a.C. conservato al Metropolitan di New York), per passare dalle zampe di coniglio celtiche del 600 a.C., fino ai portachiavi trasportati dai soldati nelle due guerre mondiali;

Amuleto del 1700 a.C., proveniente dalla regione di Menfi
Fonte: metmuseum.org

Portachiavi portafortuna della Prima guerra mondiale
Fonte: iwm.com

Portachiavi portafortuna della Seconda guerra mondiale
Fonte: slate.com

- il "Portachiavi nel Turismo", comincerebbe invece dal 1893 con il portachiavi dell'Esposizione Universale di Chicago, passando dagli anni '20, quando i portachiavi divennero popolari souvenir, per concludere ai nostri giorni, con i portachiavi che sono uno degli oggetti più comunemente venduti ai turisti;

Portachiavi del World's Fair di Chicago del 1893,
considerato uno dei primi portachiavi-souvenir
Fonte: amazon.com

-il "Portachiavi nei Marchi", partirebbe dai portachiavi che le case automobilistiche negli anni '50 regalavano a chi acquistava le loro auto, per promozione, passando dai portachiavi degli anni '80, quando molte aziende facevano portachiavi in plastica al cui interno inserivano fogli di carta con il nome del proprio brand, fino ai portachiavi in gomma degli anni '90 e a quelli moderni.

Fra i primi nel settore a regalare portachiavi promozionali ci fu la Ford
Fonte: ebay.com

Nella sala circolare ci sono sia l'entrata che l'uscita ai tre percorsi.
Infine, per raggiungere l'uscita (e ovviamente il negozio di souvenir), si passa da un'altra sala che racconta gli sviluppi nell'era digitale del portachiavi, con cornici elettroniche o sensori bluetooth.
In questo modo, il visitatore può scoprire come l'evoluzione del portachiavi sia stata influenzata dalla storia e dai diversi scopi della cosa e, dopo la visita, si spera che guarderà con occhi diversi ciò che porta ogni giorno in tasca.

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Fonte da cui è stata tratta la storia dei portachiavi: "What is the history of keychains" di Alyssa Mertes

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